Non vorrei complicare le cose, ma è evidente che anatre e umani giocano a palla avvelenata in modi completamente diversi. Un anno fa partecipai a un campionato disputato da esseri umani. Ci fu qualche incomprensione. I compagni di squadra volevano impedirmi di volare. Voglio dire, davvero? Non riesco a trattenere la palla e nemmeno a lanciarla. Non posso correre.
Vedi, sono solo un peso per una squadra di palla avvelenata. L’unica cosa che posso fare è scansarmi. Per questo fui così rincuorato quando seppi che la squadra non voleva cacciarmi.
Stranamente, non ero il peggiore dei giocatori. Maria aveva la gamba ingessata. E Paolo, che a malapena ci vedeva nonostante le lenti a contatto, cercava di intercettare le palle in arrivo avvertendo i movimenti d’aria.
L’unico vantaggio che avevo era il fatto che gli umani non avrebbero mai colpito un’anatra con la palla. Ed è proprio così che vincemmo il campionato. Rimasi l’unico in campo, e nessuno ebbe il coraggio di farlo. Non l’avrebbero fatto. E così vincemmo!
Maria batteva le mani sul gesso e Paolo il Cieco, che stava per congratularsi con gli avversari, realizzò che avevamo vinto e mi abbracciò. Non vorrei generalizzare, ma tutte le anatre amano la palla avvelenata. Di solito. Quindi, se alla tua squadra manca un giocatore, dai un’occhiata al blog delle anatre del tuo paese. Non ti deluderemo.
Inonda il tuo bagno con il profumo degli agrumi, della menta fresca e un tocco di lavanda.
CON NOTE DI PINO, SANDALO E ROSMARINO, È UNA PIACEVOLE OMBRA PROFUMATA DOVE RINFRESCARMI LE PIUME.